nuotare in mare

ivano barca vela

La natura del mare.

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La decisione di compiere un’attraversata, anche di distanze ridotte, partire cioè da un punto A per arrivare a un punto B, presuppone sempre la consapevolezza che quello che ci aspetta non sempre è “conoscibile”. Nuotare in mare aperto non è come affrontare una corsa o partire per una pedalata. Il mare è un ambiente che percepiamo ostile e soprattutto è sempre bene ricordare che il nostro essere è infinitamente piccolo di fronte a questa forza della natura; anche quando pensiamo di avere il dominio della situazione e avere tutto sotto controllo ricordiamoci sempre che il mare è uno sconosciuto, amico in certe situazioni ma terribilmente vile e sfidante in altre. Prima di tuffarci per una nuotata medio-lunga informiamoci sullo stato delle acque, sulla previsione del tempo e se possibile su quali venti incontreremo. Fidarci di quello che vediamo all’orizzonte o in cielo può, in certi casi, rilevarsi rischioso, e quando poi il tempo è incerto, estremamente rischioso. In mare le condizioni cambiano rapidamente perciò un sano timore del mare è prudenza. Avere paura, rispettare le forze della natura sono tutti stati d’animo da valutare positivamente e quindi da tenere in considerazione.

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La preparazione fisica

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Una buona preparazione fisica è fondamentale. Dobbiamo assolutamente conoscerci e capire quale è la nostra autonomia e essere consapevoli che una volta finite le energie in mare aperto non è come scendere dalla bici o smettere di correre; stare fermi in acqua significa piano piano abbassare la nostra temperatura corporea con conseguente rischio di ipotermia .

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L’alimentazione in mare

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Alimentarsi in mare non è facile, il nostro stomaco in posizione orrizzontale non “lavora” bene, i tempi per assimilare le energie sono spesso più lenti del solito, di conseguenza se nella corsa si beve ogni 30 minuti in mare sarebbe bene anticipare il rifornimento a ogni 20 minuti. E’ buona norma, dopo aver bevuto, alternare allo stile libero una qualche bracciata a dorso per favorire il processo digestivo.

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Soli con se stessi

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Molto spesso il nuotatore di mare, una volta partito resta solo con se stesso ed è isolato dal mondo reale. I rumori, i silenzi, il fragore delle onde, lo sbattere dell’acqua nelle nostre orecchie sono tutte sensazioni che all’inizio creano disagio per non dire paura. La stessa vista che si ha sott’acqua può disturbarci e qualche incontro farci precipitare nel panico. Certi pesci ci sembrano enormi e le meduse veri mostri marini. Tutto questo però deve essere affrontato con lucidità e determinazione con la consapevolezza che il farsi prendere dal panico produce l’irrigidimento del corpo, l’aumento del battito cardiaco e quindi maggior fabbisogno d’ossigeno. Bene !! detto cio’ … buttatevi con coraggio. Scoprirete con gradualità un mondo meraviglioso, straordinario nella sua bellezza e veramente unico.

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I siti che propongono informazioni sul mare sono molti, ma credo che questo sia il migliore www.meteomar.it

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Ultimo pesce del gigante